Tradotto: bisogna battere la Samp per mettere pressione a chi è davanti, perché se Juve e Lazio perdono punti, l’Inter sarà lì, pronta a riaprire il discorso scudetto. Un Eriksen in piùInsomma, l’idea – o se volete la speranza – è quella di ripetere la partenza sprint di inizio stagione, quando l’Inter riuscì a vincere le prime sei gara di campionato, fermandosi solo alla 7a giornata, nel derby d’Italia contro la Juve. E il duro lavoro della preparazione-bis dovrà servire proprio a questo: «Abbiamo lavorato tanto per farci trovare pronti a questo rush finale — sottolinea ancora Conte —.
Oggi comincia l’estate: la Lu-La dovrà per forza essere altissima. «Con 12 partite ancora da giocare il distacco non sarebbe abissale» Il croato sarà out pure col Sassuolo di Vincenzo D’Angelo Come una specie di ritorno al futuro. Perché anche stavolta, come all’inizio degli Anni 90, il “tredici” varrebbe un tesoro. L’Inter riparte, con vecchi problemi e l’ambizione di sempre: da un lato c’è l’ultima tegola da registrare, con l’infortunio a Brozovic (risentimento al muscolo tibiale posteriore della gamba sinistra) che costringerà il croato a saltare Samp e Sassuolo.
Non ci sarà l’urlo dei tifosi, ma Lukaku e Lautaro non possono mancare. Da qui non si scappa: con la Lu- La piena l’Inter di Conte è stata capace di volare, con la Lu-La in versione eclissi l’Inter si è sempre sgonfiata, perdendo forza e imprevedibilità nel motore. Antonio l’ha detto ieri: «Vinciamo il recupero e siamo a 6 punti dalla vetta». Insomma, da oggi, dalla Samp, l’Inter non può concedersi distrazioni per avere chance nella difficile rincorsa a Juve e Lazio. E lo deve fare con Lukaku e Lautaro al massimo. La Coppa Italia va dimenticata immediatamente: coppia scollegata, Toro smarrito e zero gol.
Abbiamo sfruttato questo periodo per lavorare dal punto di vista tattico, per cercare di migliorare ancora di più e aumentare le soluzioni a disposizione. Eriksen si è totalmente calato nella nostra realtà e ora cerchiamo soluzioni per esaltare tutti i giocatori che abbiamo in rosa. Abbiamo aggiunto alle conoscenze dei primi sette mesi novità studiate in questo stop. Sono contento e c’è voglia di riniziare». Emergenza al centroDurante la lunga sosta, Conte ha cercato il lato positivo dello stop forzato. E la possibilità di avere tutta la rosa a disposizione per il rush finale sembrava un’arma decisiva. E invece niente, in pochi giorni – anche qui – si è tornati al passato, più recente, esattamente fine 2019, col tecnico a fare la conta dei presenti in mediana, Agoume (classe 2002) che debutta in A a Firenze perché unico di ruolo in panchina e Gagliardini costretto agli straordinari.
Streaming Serie A Inter - Sampdoria come vedere diretta Tv Gratis No Rojadirecta e hesgoal - ControcopertinaNella corsa a Sandro Tonali l’Inter si ritrova in maniera inaspettata un’alleata in più: si tratta della nonna del talento del Brescia, tifosa dichiarata dei nerazzurri. La signora, che si chiama Gina Damiani e sulla sua pagina Facebook ha parecchi ritagli di giornali, foto e notizie che hanno il nipote come protagonista, ha risposto, senza dargli troppe speranze, a un sostenitore del Milan che le chiedeva di «convincere Sandro ad andare al Milan, il posto ideale dove diventerà come Pirlo.
Al di là del mercato e di quello che succederà l’anno prossimo. Il dato certo è comunque uno: il Toro «vincerà» sempre. O andrà dall’amico Messi al Barcellona, se i catalani troveranno davvero i (tanti) soldi che giustamente chiede Su- ning; o resterà a Milano con un contrattone da star, che lo renderebbe il terzo più pagato dopo Lukaku ed Eriksen. Al netto di questo, il numero 10 ha bisogno di tornare una star nel presente, ha bisogno di una scintilla im mediata, anche perché se vuole il Barqa non può permettersi di non vedere più la porta. Il Toro è stato chiaro con Conte: raggiungere Messi è un sogno, ma l’impegno per l’Inter sino ad agosto non si discute.
E il club è stato chiaro con il Toro: ci sono degli obiettivi ancora possibili, serve avere la testa concentrata sol tanto sul campo. La risposta di Napoli non è stata quella che il mondo nerazzurro si aspettava: una partita sbagliata, però, ci può stare. Ma l’Inter non può aspettare il Toro versione deluxe. Deve essere subito quello che nelle prime 26 partite ha se gnato 16 gol e non quello dello zero nelle ultime 6. Altrimenti c’è Alexis Sanchez che spinge per meritarsi la riconferma.
Dall’altro lato c’è il diktat di Conte, che vuole vincere per accorciare le distanze dalla vetta e sogna il filotto di vittorie (13) che potrebbe davvero far cullare ancora il sogno tricolore alla sua Inter. «Noi dobbiamo per prima cosa vincere il recupero, che vorrebbe dire essere a sei punti dalla vetta: in dodici partite non sono un distacco abissale — ha detto il tecnico alla tv di casa —. Ho delle percezioni positive, poi bisogna aspettare le risposte dal campo. Noi vogliamo giocare quello che resta del campionato al massimo, senza porci dei limiti. Sappiamo che i margini di errore sono minori rispetto a chi ci è davanti, ma c’è l’entusiasmo e la squadra è cresciuta rispetto al passato».
Dopo 115 giorni è tempo di riprendersi lo stadio di casa. Sapendo che nella testa del belga e dell’argentino scorrono pensieri diversi. Lukaku sta bene e sa che comunque vada l’attacco dell’Inter anche l’anno prossimo avrà lui come centro di gravità: è l’uomo per tutte le stagioni, il più utilizzato da Conte, e vuole chiudere una annata nerazzurra da record. Certo, c’è il tarlo della scarsa vena contro le big che continua a essere una sua costante, però Rom quest’anno è sempre riuscito a tirarsi su dopo alcune partite di down. I 23 gol stagionali lo dimostrano. A Napoli è sembrato un po’ appesantito ma dopo il lungo stop ci poteva stare: i muscoli del gigante hanno preso giri per un’altra settimana, stasera con la Samp (unica avversaria sfidata da panchinaro nelle prime 25 giornate) servirà sbloccarsi.
Vecino è alle prese con dei problemi muscolari da un po’, tanto da essere rimasto fuori anche dalla trasferta di Coppa a Napoli. Poi venerdì si è fermato ancora Sensi (quinto stop stagionale, sembra una maledizione) e ieri la doccia fredda di Brozo. L’effetto “panchina lunga” è svanito prima di cominciare, ma Conte guarda avanti con ottimismo. Stasera allora toccherà a Gagliardini, uno che fin qui si è meritato sul campo la fiducia del tecnico e che è diventato amuleto contro la città di Genova. Sì perché il Genoa è la sua vittima preferita e quest’anno le due reti sono arrivate col Grifone e all’andata con la Samp.
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